Le opzioni di raccolta di dati

Con la Web Analytics 2.0 abbiamo a disposizione tantissimi strumenti solidi e gratuiti che ci permettono di misurare il nostro successo. Spesso, però, è molto facile sottovalutare la scelta dello strumento adatto. Ci sono alcuni fattori che sono necessari da considerare. Prima di tutto bisogna capire a fondo di cosa la nostra azienda ha bisogno e a che cosa ci serve lo strumento.

Sostanzialmente dobbiamo avere ben chiaro se ci serve uno strumento per l’analisi o per il report, due attività differenti. La maggior parte delle aziende fatica a riconoscere quali sono le necessità e spesso dicono di voler fare analisi, ma tutto quello di cui hanno bisogno sono dei report. Vediamo meglio quali sono le differenze.
Possiamo definire report nel seguente modo:

“il processo di organizzazione dei dati in riepiloghi informativi al fine di monitorare il rendimento delle diverse aree aziendali.”

L’analisi, invece, è un processo di esplorazione di dati al fine di estrarre approfondimenti significativi, che possono essere utilizzati per comprendere meglio e migliorare le prestazioni aziendali. Due attività ben distinte. Alla luce di queste definizioni possiamo anche intuire che le due attività richiedono risorse e strumenti completamente diversi.
Ora veniamo ad una delle domande più frequenti: quanto dovrei spendere per il mio strumento di analisi? Possiamo avere lo strumento più sofisticato ed il più completo che è in grado di registrare migliaia di dati, ma se non abbiamo il personale in grado di estrapolare informazioni da quella quantità dei dati, lo strumento risulta inutile. Ecco che entra in gioco la regola del 10/90: è una regola generica che dice che suggerisce che bisognerebbe dedicare il 10% di budget per lo strumento che vogliamo utilizzare ed il 90% per le risorse intelligenti e/o analisti.

 

Ma come vengono raccolti i dati su internet?

Per capire a fondo le metriche ed iniziare a fare analisi è necessario fare un passo indietro, analizzando un altro aspetto fondamentale: come vengono raccolti i dati all’interno di un sito.

Cominciamo da alcune informazioni specifiche: la raccolta di dati all’interno di un sito web inizia con il caricamento di un pezzo di codice chiamato snippet, che va incluso all’interno di ogni pagina del sito, il codice di monitoraggio serve a tracciare le interazioni degli utenti. Ogni volta che un utente interagisce con il sito web, il codice di monitoraggio di Analytics invia quello che chiamiamo un “hit”. In sintesi i dati vengono raccolti ogni volta che una pagina viene caricata o l’utente interagisce con il nostro sito.

Ora vediamo le diverse tecniche di raccolta dei dati.

 

1. Web Beacon o Pixel tracking

I Web Beacons, chiamati anche Pixel tracking o Bug web, sono una delle varie tecniche utilizzate sulle pagine Web ed email che in modo discreto (di solito invisibili), consentono di verificare che un utente abbia avuto accesso ad alcuni contenuti. Inizialmente, consistevano in semplici immagini di 1×1 pixel che, ogni volta che venivano caricato dal browser mandava una chiamata al server e si conteggiava la hit. Utilizzando tali beacon, le aziende e le organizzazioni possono tenere traccia del comportamento online degli utenti web.

Oggi i web beacon sono più complessi e quasi sempre associati a codici Javascript che permettono di trattenere sempre più informazioni. (Il noto codice di monitoraggio di Facebook, prende il nome da questa tecnica. Pixel di Facebook).

 

2. Web Log

I Web Logs non sono altro che file che vengono generati in cui all’interno possiamo trovare tutti gli eventi e file che contengono messaggi relativi al sistema. Ogni volta che l’Ip di un cliente fa una chiamata al Ip del server si crea un file di testo che si chiama LOG file dove vengono registrati gli orari di entrata e le varie analytics, un file di registro.

File log

I file Log sono la registrazione sequenziale e cronologica delle operazioni effettuate da un utente, un amministratore o automatizzate, man mano che vengono eseguite dal sistema.

Questa tecnica di analisi era utile per verificare eventuali errori nel sistema, ma aveva anche dei grossi problemi di workflow, infatti data la grande quantità di righe e dati generati c’era bisogno di una soluzione migliore nascono così i web analytics browser based che funzionano con codice javascript il quale manda le chiamate ad un server creato apposta che raccoglie tutte le statistiche (SAAS, esempio Google Analytics) e le elabora in dati visivi e più comprensibili.

 

3. Javascript Tag

I tag javascript sono la soluzione di raccolta dei dati più moderna e in molti casi quella più precisa. Il funzionamento è simile a quello dei Web Beacon, una stringa di codice di javascript simile a questo:

<!-- Global site tag (gtag.js) - Google Analytics -->
<script async src=”https://www.googletagmanager.com/gtag/js?i-
d=UA-1111111x-1”></script>
<script>
window.dataLayer = window.dataLayer || [];
  function gtag(){dataLayer.push(arguments);}
  gtag(‘js’, new Date());

gtag(‘config’, ‘UA-111111111x-1’);
</script>

Viene inserito in tutte le pagine del sito, ad ogni interazione e caricamento della pagina il nostro ip server, registra quella che viene chiamata una “hit”, e la manda all’ip del nostro software as a service (es. Google Analytics) che elabora i dati. Un “hit” è una stringa URL con dei parametri che contengono informazioni utili sugli utenti e ha più o meno questo aspetto:

https://www.google-analytics.com/r/collect?v=1&v=j72&a=834238095&t=pageview&_s=1&dl=https%3A%2F%2Fwww.Ilsito.com%2Ftesting-page%2F&ul=en-gb&de=UTF-8&dt=Testing%20Page%20%20Digishuffle&sd=24-bit&sr=1366×768&vp=1499×427&je=0&_u=SCCAAAADQ~&jid=1526552845&gjid=2113202529&cid=1885418923.1520692526&tid=UA-89611791-1&_gid=1918538701.1543666955&_r=1&gtm=2wgbc0K-69QHW7&z=608482186

Se scomponiamo la url possiamo ricavare diverse informazioni:

  • La lingua impostata nel browser dell’utente.
  • Il nome della pagina che ha visualizzato.
  • La risoluzione dello schermo del dispositivo utilizzato dall’utente.
  • E infine l’ID Google Analytics che associa l’hit all’account Analytics giusto.

Queste sono solo alcune delle informazioni contenute nell’hit e dipendono da come l’utente interagisce con il sito e da cosa viene monitorato.

 

4. Javascript Tagging Manager

Appurata l’importanza di tutti questi piccoli tag inseriti nelle pagine del nostro sito, per il corretto funzionamento della nostra analisi, possiamo immaginare quanto questo sistema di tags sia complesso. Abbiamo detto che ci sono tags per la raccolta dei dati, ma non solo. Finché si tratta di installare banalmente Google Analytics su un sito, non dovrebbe essere un problema, ma quando dobbiamo tracciare le conversioni di Google AdWords, inserire il Pixel di monitoraggio di Facebook, il remarketing di Adwords, remarketing di Criteo e altri tag di terze parti, potrebbe essere complesso.

Questo può portare alla fastidiosa condizione di dover supplicare il programmatore di turno (del tuo cliente o dell’azienda in cui lavori) chiedendogli di inserire gli snippet di codice di questi strumenti, e di doverlo poi contattare ogni volta che si deve installare qualcosa. Rallentamenti, incomprensioni, telefonate, errori, lunghe email, e chi più ne ha più ne metta.

I tag manager ci vengono in soccorso, sono degli strumenti che ci permettono di inserire e togliere con la massima libertà i diversi snippet di cui abbiamo bisogno, il tutto grazie ad una pratica interfaccia grafica; è quindi facilmente intuibile i vantaggi di appoggiarsi ad un servizio del genere:

  1. Praticità: grazie all’interfaccia molto semplice, potrai gestire i tag sul tuo sito in modo comodo e semplice.
  2. Velocità: hai bisogno di installare qualcosa? Vai sulla piattaforma e lo fai! Niente più snervanti attese. Puoi fare tutto tu, in modo indipendente.
  3. Affidabilità: eliminiamo il rischio di installare snippet non funzionanti perché il tool ti guida nell’installazione dei tag. E poi (cosa non da poco) esiste una funzionalità di debug già all’interno della piattaforma, che ti permette di verificare il funzionamento degli snippet ancora prima di pubblicarli.

Google mette a disposizione questo tipo di servizio gratuito che si chiama Google Tag Manger (GTM), uno strumento fondamentale.

Nel panorama odierno esistono molteplici sistemi di raccolta dati, questi sono sicuramente quelli più usati e degni di nota.

Un abbraccio,

Matteo